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Vincenzo Foppa. Lo stendardo di Orzinuovi
ESTERNA

Alla Rocca di San Giorgio in Orzinuovi apre il 30 settembre la mostra Vincenzo Foppa. Lo Stendardo di Orzinuovi curata da Roberto Consolandi, concepita intorno all’opera principale, il prezioso Stendardorecto verso in tempera e olio su tela, una delle opere fondamentali dell’evoluzione di Vincenzo Foppa. Occasione per ricordare e riscoprire la personalità dell’artista bresciano, mentore e “protagonista” del Rinascimento lombardo.

Per l’occasione in mostra sarà presente anche un prezioso frammento “Holbein” del XVI secolo, parte della collezione Moshe Tabibnia.

Opera di proprietà della Parrocchia di Santa Maria Assunta di Orzinuovi (Brescia) e in deposito presso la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, lo Stendardo di Orzinuovi ritorna dopo 113 anni al luogo originario. L’iniziativa vuole dare un contributo alla collettiva spinta verso il bello nel periodo post pandemico. Lo Stendardo infatti con la pandemia ha molto in comune: l’opera fu commissionata nel 1514 all’artista bresciano Vincenzo Foppa, (1427/1430 – 1515/1516), per debellare e esorcizzare una pestilenza durissima scoppiata dopo il Sacco di Brescia, tra il 1512 e il 1513, che aveva falcidiato un numero considerevole di abitanti di Orzinuovi.

La mostra, organizzata dal Comune e dalla Parrocchia di Orzinuovi (Brescia), si avvale della partecipazione della Fondazione Brescia Musei con il patrocinio e la collaborazione dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Brescia e del Comune di Brescia, con un Comitato Scientifico appositamente costituito. Si avvale del Patrocinio del Ministero della Cultura e del contributo di Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Comune di Bergamo, oltre alla collaborazione di Comune di Tione di Trento, Territorio Pastorale di Tione, Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale, Confagricoltura Brescia, Parco Oglio Nord, Associazione Terre Basse e partner territoriali.

Il percorso espositivo è suddiviso in cinque sezioni: La potenza dell’immagineL’energia della materiaLa forza dell’animaDesiderio di memoria. Obliare per rinascereL’incanto della Grazia.

Un corpus di 33 opere fra cui altre opere del Foppa, una Crocifissione, una Madonna con il Bambino fra san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista, un Cicerone Leggente (in lightbox), e un Giovanni Battista oltre a un disegno di Andrea Mantegna, il Seppellimento di Cristo (in lightbox). Completano il percorso diversi disegni di Giovan Battista Cavalcaselle, alcuni sesterzi di epoca imperiale, dipinti, manufatti rinascimentali, un raro frammento di tappeto a motivo Holbein, oltre a sculture lignee di Andrea e Maffeo Olivieri.

Lo Stendardo si compone di un recto che rappresenta la Madonna con il Bambino tra i SS. Caterina d’Alessandria e Bernardino da Siena, e un verso con San Sebastiano tra Ss. Giorgio e Rocco.

Racconta il curatore: La rievocazione di una pestilenza e di una guerra ancora in atto sono palesi, ma con questa mostra si vogliono affermare il “magistero prospettico” e l’invenzione della spazialità architettonica del maggior artista del Rinascimento bresciano, e non solo la valenza del realismo nella sua pittura grigio argentea.

A testimonianza della profonda cultura e conoscenza del Foppa intorno alla moda, che ispira molti elementi degli abiti che ricoprono le figure protagoniste delle sue opere, integra la mostra una esposizione di preziosi abiti realizzati dalla Fondazione Arte della Seta Lisio di Firenze, che riproducono fedelmente modelli del XVI secolo.

Accompagna la mostra un cortometraggio dedicato a Vincenzo Foppa, per la regia di Rosamaria Montalbano con il concept e la direzione di Roberto Consolandi.

L’iniziativa vuole inoltre favorire la conoscenza del territorio per il pubblico in visita: le bellezze naturali del paesaggio, le antiche dimore, l’ambiente antropizzato, il turismo ecosostenibile di quest’area lombarda.

dal 30/09/2022 al 31/03/2023
Rocca San Giorgio
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