Il Novecento è stato un secolo fondamentale per l’arte tessile: grazie all’interesse crescente degli artisti e alle numerose e prestigiose commissioni pubbliche, ritrova linfa vitale e vive ferventi novità. Per la forte valenza funzionale e decorativa, l’arazzo e il tappeto, in particolar modo, hanno ispirato molte imprese architettoniche e hanno affascinato gli artisti, desiderosi di sperimentarsi in un ambito nuovo. Arte tessile e pittura s’intrecciano sempre più.
Dopo diversi anni di ricerche, la Galleria Moshe Tabibnia presenta "Intrecci del Novecento. Arazzi e tappeti di artisti e manifatture italiane", presso la Triennale di Milano. La mostra nasce dalla pubblicazione dell’omonimo volume, in cui numerosi saggi di approfondimento e una selezione di 182 manufatti tessili, esplorano gli artisti e le realtà che in Italia, nel corso del Novecento, hanno creato arazzi e tappeti, sino a toccare il contesto attuale della Fiber Art italiana.
Per la prima volta insieme, in mostra più di 100 opere tessili uniche, fra arazzi e tappeti, realizzate da diverse manifatture in collaborazione con i grandi artisti del Novecento, mirano a far rivivere visivamente il fermento creativo che ha pervaso l’arte tessile italiana nel corso del secolo.
L’esposizione vanta opere tessili realizzate dai futuristi italiani: dagli arazzi di Fortunato Depero ai tappeti di Giacomo Balla; le più importanti creazioni tessili presenti alle Biennali di Monza e alle Triennali di Milano; alcuni degli arazzi realizzati dalla Scuola di arazzeria di Esino Lario, su disegni di Gianni Dova, Atanasio Soldati, Alfredo Chighine, Franco Alquati, Umberto Lilloni, Giuseppe Ajmone; gli arazzi tessuti per i grandi transatlantici italiani. E ancora, gli arazzi dell’arazzeria di Ugo Scassa, su disegni di Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Umberto Mastroianni, Mirko Basaldella, Renato Guttuso, Emilio Tadini, Mario Sironi, Luigi Spazzapan, Renzo Piano; le opere dell’arazzeria pennese, su disegni di Giacomo Balla, Afro Basaldella, Enrico Accatino, Giuseppe Capogrossi, Marcello Avenali, Diana Baylon; gli arazzi della manifattura MITA, dai bozzetti di Emanuele Luzzati, Enrico Paulucci, Aldo Bosco; gli arazzi e i tappeti creati da Elio Palmisano dai disegni di Oscar Kokoschka, Beppe Caturegli, Piero Dorazio, Nathalie Du Pasquier, Ugo Nespolo, Mario Radice, Mauro Reggiani, Ettore Sottsass, Gillo Dorfles, George Sowden, Luigi Veronesi, Gianfranco Ferroni, Tihamer Gyarmathy. Per completare lo scenario del secolo, gli arazzi e i tappeti tessuti dalle principali manifatture sarde e gli arazzi ricamati di Niki Berlinguer, tratti dalle opere di Corrado Cagli, Renato Guttuso, Lucio Fontana, Enzo Brunori; e quelli di Marina Zatta, da disegni di Renzo Vespignani, Giulio Turcato, Enrico Baj, Toti Scialoja, Emilio Tadini, Mario Nigro.
Un breve sguardo è dedicato inoltre alle opere di alcune delle principali protagoniste che hanno caratterizzato la Fiber Art italiana a partire dagli anni Settanta, come Paola Besana, Paola Bonfante e Marialuisa Sponga; e alle arazzerie che ancora oggi operano in dialogo con gli artisti contemporanei.
Arazzi e tappeti rappresentano quindi un’occasione straordinaria per guardare con occhi nuovi il panorama artistico italiano del Novecento, alla scoperta soprattutto degli intrecci tessuti fra pittura e arte tessile.