Il Museo del Prado presenta la prima grande esposizione monografica dedicata ai ritratti di Lorenzo Lotto, il primo ritrattista moderno e uno degli artisti più affascinanti e singolari del Cinquecento italiano.
Co-organizzata con la National Gallery di Londra e curata da Enrico Maria del Pozzolo, dell’Università di Verona e da Miguel Falomir, direttore del Museo del Prado, la mostra vanta il patrocinio esclusivo della Fundación BBVA.
L’esposizione riunisce trentotto pitture, dieci disegni, una stampa, così come una quindicina di sculture e oggetti simili a quelli raffigurati nei ritratti. L’esposizione propone infatti una singolare panoramica sulle sue realizzazioni attraverso la presenza nelle sale degli oggetti raffigurati nei suoi ritratti come testimonianza della cultura materiale dell’epoca.
Oltre che approfondire sugli aspetti più noti della ritrattistica del maestro italiano, come la sua varietà tipologica, la profondità psicologica o complessità simbolica, “Lorenzo Lotto. Retratos” esplora altri aspetti nuovi, come il trasferimento di soluzioni espressive all’interno del ritratto e della pittura religiosa, l’importanza degli oggetti inclusi nei ritratti come testimonianza della cultura materiale dell’epoca, o il processo creativo che sta alla base delle sue realizzazioni. Inoltre, indaga il modo in cui Lotto ha concepito ed eseguito i suoi ritratti. I disegni, raramente esposti accanto ai suoi dipinti, data la mancanza di studi tecnici, assumono un’importanza eccezionale, per la varietà delle tipologie che utilizzò; il simbolismo, a volte evidente e a volte nascosto, dei suoi ritratti; la profondità psicologica che impresse ai suoi modelli, o l’importanza che concesse agli oggetti per definire lo status, gli hobby e le aspirazioni dei suoi personaggi danno una tale intensità ai suoi ritratti che permettono di considerare Lotto come l’artista che meglio riflesse l’Italia di quel tempo, un paese che stava vivendo un profondo periodo di cambiamento.
Lorenzo Lotto (Venezia 1480 - Loreto, ca. 1557) fu uno degli artisti più affascinanti e singolari del Cinquecento italiano e l’apprezzamento che ha avuto fra gli studiosi e appassionati non ha smesso di crescere da quando Bernard Berenson gli dedicò la prima monografia nel 1895: "Lorenzo Lotto. An essay in constructive criticism".
Berenson, che scriveva al tempo dell’emergenza della psicoanalisi freudiana, vide in Lotto il primo ritrattista preoccupato di riflettere gli stati d’animo e dunque il primo ritrattista moderno. Sebbene questa valorizzazione di Lotto sia stata particolarmente intensa dal decennio del 1980, nessuna esposizione o pubblicazione monografica sui ritratti è stata affrontata fino ad ora, e ciò dà un carattere pioneristico a questa iniziativa.
In occasione della mostra la Galleria Moshe Tabibnia ha concesso in prestito uno straordinario esemplare di tappeto cosiddetto "Lotto" della collezione Zaleski.
In occasione della mostra la Galleria Moshe Tabibnia ha concesso in prestito uno straordinario esemplare di tappeto cosiddetto "Lotto" della collezione Zaleski.