La mostra "Amos Gitai: Strade | Ways", prodotta dalla Galleria Moshe Tabibnia, in collaborazione con Palazzo Reale e Gamm Giunti, inaugura il giorno 1 dicembre 2014 presso la Sala delle Cariatidi del Palazzo Reale di Milano.
Documenti e tappeti antichi, fotografie in grande formato scattate durante un viaggio da Istanbul a Baku, sequenze di film, dispositivi sonori e visivi offrono al grande regista israeliano Amos Gitai l'opportunità di analizzare i legami che uniscono culture, storie e persone nelle terre del vicino e medio oriente.
L'evento si articola su tre differenti percorsi. Il primo, "Lullaby to my father", è dedicato alla vita di Munio Weinraub, importante architetto del Bauhaus e padre del regista, costretto alla fuga dall'Europa nazista in Palestina. Il secondo percorso, "Free zone", si fonda su una conversazione tra Gitai e il famoso fotografo milanese Gabriele Basilico riguardo architettura, fotografia, e sugli scenari dell'omonimo film, dedicato a un luogo (o non-luogo) che i due raggiunsero insieme. Il terzo percorso, che occupa l'intera sala delle Cariatidi, ricostruisce il processo creativo e la nascita di "Carpet", il nuovo film di Amos Gitai le cui riprese devono ancora cominciare.
Questa tappa della mostra in particolare è il prodotto di una serie di incontri tra Moshe Tabibnia e Amos Gitai nella fase di concepimento del film "Carpet". I loro dialoghi intorno al complesso e poco noto mondo dei tappeti hanno gettato le basi per l'incontro tra due forme artistiche, cinema impegnato e arte tessile antica, che in questa innovativa mostra/installazione hanno occasione di offrire molteplici livelli interpretativi.
Per questo evento, Moshe Tabibnia ha selezionato dalla propria collezione otto prestigiosi e affascinanti tappeti antichi provenienti da Anatolia, Caucaso e Persia i quali, tradizionalmente impiegati come mezzo di scambio culturale fra popoli di origine diversa hanno il potere, per mezzo di sapienti intrecci di trame e orditi, di rappresentare emblematicamente le civiltà che hanno animato i loro centri di produzione.
Accompagna la mostra un libro-catalogo in tre volumi, ciascuno dedicato a uno dei percorsi della mostra, pubblicato da Gamm Giunti in coedizione con la Galleria Moshe Tabibnia.